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Immersive Room: Tecnologia immersiva al servizio del benessere psicologico in ambito pediatrico

Tecnologia immersiva per umanizzare le cure: la Immersive Room di Lodi al servizio del benessere psicologico in ambito pediatrico.


All’ASST di Lodi, la risposta è sì, grazie all’installazione della prima Immersive Room firmata Accurate: un ambiente multisensoriale che aiuta a ridurre l’ansia e lo stress nei piccoli pazienti durante esami e visite mediche.

Immagini proiettate a 360°, ambientazioni marine, luci soffuse e pareti che si animano per trasformare un momento potenzialmente traumatico in un’esperienza coinvolgente e rasserenante.

Un progetto che nasce dal desiderio di mettere davvero al centro il benessere psicologico del paziente pediatrico, reso possibile dalla sensibilità dell’Associazione Sara Angela Boffi e dal lavoro del team medico dell’Ospedale di Lodi, guidato dalla Dott.ssa Roberta Giacchero – Direttrice dell’U.O.C. di Pediatria e del Dipartimento della Donna e Materno -Infantile presso l’ASST di Lodi, il Dott. Giuseppe Limoli – Dirigente medico pediatra presso l’ASST di Lodi e Caterina Sabatini – Dirigente Medico presso l’U.O. di Pediatria, Nido e Patologia Neonatale.

Abbiamo raccolto le loro testimonianze per capire come la tecnologia, quando pensata con cura, possa umanizzare l’esperienza ospedaliera – e restituire serenità ai bambini, ai genitori e agli operatori.


Dottoressa, come nasce l’idea di installare una sala immersiva per i pazienti pediatrici nel vostro centro? Quali sono gli obiettivi principali di questa innovazione?

Presso il nostro Ospedale si praticano molti esami ecografici in regime ambulatoriale: ecocardiocolordoppler, ecografia delle, ecografie cerebrali e addominali dai neonati ai bambini di ogni età.

Il nostro centro è da sempre molto attento al benessere dei piccoli pazienti e dei loro genitori anche durante la somministrazione di esami non particolarmente invasivi come potrebbe essere un esame ecografico. Sappiamo quanto l’esame ecografico dipenda dalla collaborazione del paziente per l’ottenimento di immagini il più possibile accurate, e spesso accade che i bambini siano molto spaventati e agitati durante l’ecografia, il che complica l’esecuzione dell’esame e genera stress anche nei genitori e nell’operatore. 

L’installazione della sala immersiva nell’ambulatorio ecografico della nostra struttura è stata possibile grazie ad una donazione finanziata dall’Associazione Sara Angela Boffi, fondata da Laura Soldi e Paolino Boffi in memoria della figlia Sara Angela, scomparsa per patologia oncologica ad appena cinque anni di età. Certamente la sensibilità di genitori che hanno passato molto tempo in ospedale con la loro amata figlia malata, ha portato a comprendere subito l’importanza per i bambini di vivere l’ambiente ospedaliero nel modo più sereno possibile, limitando al massimo le cause di stress; per questo la proposta della Dottoressa Giacchero circa l’installazione di una sala immersiva nell’ ambulatorio dedicato all’ ecografia pediatrica ha trovato nell’Associazione Sara Boffi pronto e pieno appoggio. 


In che modo la tecnologia immersiva aiuta a migliorare l’esperienza dei piccoli pazienti durante le visite o le terapie? Avete già riscontrato benefici tangibili?

I bambini, soprattutto quelli di età compresa tra i 2 e i 5 anni, entrando nel nostro ambulatorio restano affascinati e attratti, spesso incantanti a scoprire i segreti del mare che hanno davanti  ai loro occhi. Rimangono immobili sul lettino mentre scrutano i pesciolini sulle pareti, il che consente a noi operatori di eseguire più agevolmente un esame ecografico accurato e preciso. Spesso entrano spontaneamente in ambulatorio anche bambini che aspettano in corridoio per altre visite specialistiche, incuriositi e affascinati dalle immagini proiettate sulle pareti. Il colore blu e i movimenti dolci delle onde del mare, dei pesci e delle alghe creano in ogni caso un ambiente rilassante che rende più piacevole l’esame anche ai pazienti più piccoli e persino il trascorrere della giornata per noi operatori. 


Spesso si pensa alla tecnologia in ambito sanitario come un elemento freddo e distante. Quali strategie avete adottato per garantire che questa innovazione rafforzi l’aspetto umano delle cure e non lo sostituisca?

La sala immersiva è di certo un aiuto ad entrare in rapporto diretto con il piccolo paziente. Spesso accogliamo i bambini che entrano nella sala con domande tipo “sei capace di nuotare?” o “hai portato il costume”? e da lì il bambino inizia a mettersi in rapporto senza paure, a raccontare le sue ultime vacanze al mare o l’ultima visita fatta ad un acquario, non di rado mentre si esegue l’esame si cantano canzoncine per bambini di pesci o pirati. Il Dottor Limoli poi ha una vasta esperienza in immersioni e mari tropicali e non si risparmia di raccontare le sue avventure ai bambini che a quel punto sono ancora più stupiti. La circostanza è uno spunto per l’instaurarsi di un rapporto amicale e in nessun modo sospettoso con il medico, il che ancora una volta facilita lo svolgimento dell’esame. 


Qual è stata la reazione dei genitori e degli stessi bambini all’introduzione della sala immersiva? Ha avuto un impatto anche sugli operatori sanitari che assistono i pazienti?

 Anche i genitori non possono nascondere lo stupore entrando in ambulatorio con i loro bambini. Non è inusuale vedere adulti con gli occhi sgranati che non trattengono un “Ma che bello!” uscire dalle loro bocche. E quello che poteva anche per loro essere vissuto come un momento di stress (portare il figlio recalcitrante dal dottore) svanisce vedendo il loro bambino più sereno nell’affrontare l’esame. 


Guardando al futuro, pensa che questa tecnologia possa essere applicata anche in altri contesti medici? Quali sviluppi potrebbero migliorare ulteriormente il rapporto tra tecnologia e umanizzazione delle cure?

L’umanizzazione degli ambienti ospedalieri dedicati al paziente pediatrico (e non solo) è fondamentale per garantire un ambiente che non solo risponda alle esigenze mediche, ma che supporti anche il benessere psicologico ed emotivo del bambino e delle famiglie. Un ambiente accogliente, colorato e familiare può ridurre l’ansia e la paura che quasi sempre i piccoli pazienti sperimentano, creando un clima di fiducia e serenità.

L’integrazione  di tecnologie innovative come dispositivi interattivi, realtà virtuale e sistemi di monitoraggio avanzati, contribuisce a rendere l’esperienza più confortevole e meno traumatica. Inoltre, soluzioni come l’illuminazione intelligente, l’uso di colori vivaci e giochi digitali aiuterebbero a creare un’atmosfera più rassicurante.  Tecnologie come i dispositivi di biofeedback potrebbero monitorare i segnali fisiologici, come la frequenza cardiaca e la respirazione, per adattare in tempo reale l’ambiente circostante, regolando luci, suoni e temperatura per favorire il rilassamento. Anche l’introduzione di suoni terapeutici, come musica rilassante o rumori bianchi, potrebbe contribuire a calmare i piccoli pazienti durante le procedure.

La tecnologia, quindi, non solo supporta il miglioramento delle cure mediche, ma favorisce anche il benessere psicologico dei piccoli pazienti, riducendo l’ansia e migliorando l’esperienza complessiva durante il trattamento ospedaliero.


A cura di:

Dott.ssa Roberta Giacchero

Medico specialista in Pediatria e in Endocrinologia, Roberta Giacchero è Direttrice dell’U.O.C. di Pediatria e del Dipartimento della Donna e Materno-Infantile presso l’ASST di Lodi. Ha una solida esperienza in neonatologia, disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e patologie endocrine pediatriche. È stata membro del gruppo endocrino dell’Ospedale San Paolo di Milano. Svolge attività didattica universitaria presso il corso di laurea in Medicina e corso di Laurea in fisioterapia (Humanitas University) e presso il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche (UniMi). Autrice di articoli scientifici e capitoli di libri, partecipa attivamente a congressi nazionali e internazionali. È impegnata nella formazione di medici specializzandi in Pediatria e Neuropsichiatria infantile. 

Dott. Giuseppe Limoli

Dirigente medico pediatra presso l’ASST di Lodi, Giuseppe Limoli è specialista in Cardiologia Pediatrica, di cui è responsabile strutturale dal 2014. Vanta un lungo percorso clinico nell’ambito della neonatologia e terapia intensiva neonatale. È esperto in ecocardiografia neonatale e pediatrica e ha ricoperto incarichi di alta specializzazione nella disciplina. Formatore in ambito ecografico e autore di numerose pubblicazioni, coniuga competenze cliniche a solide capacità organizzative e relazionali maturate in ambito ospedaliero.

Dott.ssa Caterina Sabatini

Pediatra specializzata presso l’Università degli Studi di Milano con lode, ha sviluppato un solido percorso professionale nella gestione di patologie complesse e malattie rare in età pediatrica. Attualmente è Dirigente Medico presso l’U.O. di Pediatria, Nido e Patologia Neonatale, con competenze in ambito neonatologico, pneumologico e cardiologico. Ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche e un’importante attività clinica in ambito neonatologico. Possiede competenze organizzative e comunicative orientate al lavoro in team e alla presa in carico globale del paziente e della famiglia.  

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10 Aprile 2025